Sopravvivere al freddo – Ipotermia

Survival & Bushcraft

Immagina di essere bloccato nella natura selvaggia a chilometri di distanza dalla civiltĆ .
La temperatura scende rapidamente, il vento ulula, il freddo punge e la neve ĆØ implacabile.
Sei solo, isolato e gelido, il sole sta tramontando e senti il ​​freddo che ti penetra nelle ossa.
Un kit di sopravvivenza ben preparato potrebbe fare la differenza, essere preparati non significa solo avere l’attrezzatura giusta, ma anche saperla usare.
Il maggior problema di sopravvivere alle basse temperature e saper affrontare e riconoscere i sintomi dell’ipotermia.
Di seguito andrò ad analizzare puto per punto cosi da comprendere bene questo aspetto fondamentale.

Quando il corpo viene esposto alle basse temperature, inizia a perdere calore più velocemente di quanto non ne produca: il risultato ĆØ l’ipotermia, cioĆØ una temperatura corporea anormalmente bassa.
Una temperatura inferiore alla norma ĆØ in grado di alterare il funzionamento del cervello, impedendo al soggetto di pensare con chiarezza o di muoversi correttamente; questo rende l’ipotermia particolarmente pericolosa, perchĆ© chi la subisce può ĆØ in grado di realizzare ciò che sta succedendo e quindi non può reagire adeguatamente.
L’ipotermia si manifesta perlopiù a temperature ambiente molto basse, ma può verificarsi anche con temperature superiori allo 0°C se il soggetto viene intirizzito da
pioggia,
sudore,
immersione in acqua fredda.
I primi segni di ipotermia, che compaiono con una temperatura corporea compresa tra 32° e 35°,  includono:
tremore,
pelle fredda e pallida,
difficoltĆ  di parola (biascicamento),
aumento della velocitĆ  di respirazione,
stanchezza,
confusione.
In caso di ulteriore abbassamento della temperatura i brividi tendono a sparire, ma possono comparire sintomi più severi in grado di portare, tra l’altro, a uno svenimento.

Cause:
L’ipotermia ĆØ la conseguenza all’esposizione a un freddo troppo intenso: il corpo perde più calore di quanto non ne produca e la temperatura corporea scende sotto 35°C.
Esistono diversi tipi di ipotermia, caratterizzati dalla velocitĆ  con cui il corpo perde calore:
ipotermia acutaĀ o da immersione; accade quando l’individuo perde calore molto rapidamente, per esempio a seguito di una caduta in acqua fredda,
ipotermia da esaurimento, in cui il corpo è talmente provato da non riuscire più a generare calore,
ipotermia cronica, in cui il calore viene perso lentamente nel tempo. ƈ comune nelle persone anziane che vivono in luoghi mal riscaldati o in soggetti che dormono in condizioni ambientali rudi.
L’ipotermia ĆØ ovviamente più frequente nei luoghi freddi e i rischi sono maggiori se non si indossano strati sufficienti a mantenersi caldi o se non ci si copre la testa (la testa dissipa una gran quantitĆ  di calore).
L’ipotermia ĆØ tuttavia possibile anche in climi temperati, per esempio se un soggetto ĆØ inzuppato di pioggia e non si asciuga adeguatamente entro poco tempo in caso di vento freddo (l’acqua evapora dalla pelle e abbassa la temperatura corporea).
Soggetti a rischio
Alcuni soggetti hanno un rischio maggiore di sviluppare ipotermia, perchƩ particolarmente vulnerabili agli ambienti freddi o incapaci di scaldarsi:
i lattanti possono perdere calore rapidamente se lasciati in ambienti freddi, perché non sono in grado di regolare la temperatura corporea bene come i bambini più grandi e gli adulti; i neonati sono particolarmente a rischio nelle prime 12 ore di vita;
i soggettiĀ anziani, soprattutto se non molto attivi, affetti da malattie o in trattamento con farmaci che possono interferire con la capacitĆ  di regolare la temperatura corporea;
iĀ senzatetto, se non riescono a trovare un riparo;
alcolisti e tossicodipendenti, perché fanno uso di sostanze che interferiscono con la capacità di trattenere il calore: i vasi sanguigni rimangono dilatati, dissipando il calore;
gli individui con patologie che alterano laĀ memoria, per esempio laĀ sindrome di Alzheimer, possono non riuscire a capire di avere freddo o di avere sintomi da ipotermia;
i soggetti affetti da alcuneĀ malattie croniche, come problemi cardiaci, artriti gravi oĀ ictus; queste condizioni possono cambiare la capacitĆ  del corpo di reagire a variazioni termiche, per esempio colpendoĀ dita delle mani e dei piediĀ (i primi punti in cui si avverte il freddo);
le persone che assumono sedativi, che possono interferire con la capacitĆ  di regolare la temperatura:
un soggetto caduto in acqua fredda; l’immersione in acqua fredda può far diminuire la temperatura corporea molto rapidamente:
gli individui che passano molto tempo in condizioni ambientali fredde, per esempio alpinisti o sciatori;
una persona che ha subito un grave trauma, soprattutto se cranico.
Ipotermia perioperatoria
L’ipotermia può svilupparsi anche durante un ricovero ospedaliero, in particolare prima, durante e dopo un intervento chirurgico. Questa ipotermia ĆØ detta perioperatoria.
Il personale ospedaliero cercherĆ  di mantenere il paziente al caldo durante il ricovero, in particolare controllerĆ  la temperatura corporea e se necessario potrebbe ricorrere a speciali coperte termiche, in cui viene insufflata aria calda per contrastare il raffreddamento del paziente. Questa prassi ĆØ nota come riscaldamento ad aria forzata.
Il paziente dovrĆ  comunque segnalare al personale un’eventuale sensazione di freddo.
Ipotermia terapeutica
In alcuni casi, il medico può deliberatamente indurre ipotermia in un soggetto. Questa ipotermia è detta terapeutica.
Ci sono dati indicativi del fatto che, in alcune circostanze, l’induzione di uno stato di ipotermia può ridurre il rischio di morte e aumentare le possibilitĆ  di guarigione.
Questo tipo di trattamento può essere indicato in soggetti che sono stati rianimati per un arresto cardiaco in ambito extra-ospedaliero e sono quindi ricoverati in unità intensiva.

Sintomi:
Con la progressiva diminuzione della temperatura ĆØ possibile osservare un peggioramento del quadro clinico; clinicamente si utilizza la seguenteĀ classificazione:
Grado 1, temperature comprese tra 35° e 32°: Brividi e sensazione di freddo, ma nessuna alterazione dello stato di coscienza.
Grado 2, temperature comprese tra 32° e 28°: Stato soporoso, vengono meno i brividi.
Grado 3, temperature comprese tra 28° e 24°: Perdita di conoscenza
Grado 4, temperature inferiori a 24°: assenza di segni vitali
Ipotermia lieve
I segni e sintomi dell’ipotermia lieve sono:
brividi,
vertigini,
fame,
pelle fredda eĀ pallida,
nausea,
respiro accelerato,
difficoltĆ  nell’esprimersi,
leggera confusione,
mancanza di coordinazione,
stanchezza,
aumentoĀ dellaĀ frequenza cardiaca.
Ipotermia moderata o grave
In caso di ulteriore calo della temperatura corporea si sviluppano i seguenti segni e sintomi:
brividi, anche se il peggioramento dell’ipotermia comporta l’arresto dei brividi,
mancanza di coordinazione,
parlata strascicata o borbottio,
confusione e difficoltà a prendere decisioni; ad esempio, il paziente può tentare di togliersi indumenti caldi,
sonnolenza o livelli molto bassi di energia,
mancanza di preoccupazione per il proprio stato,
progressiva perdita di coscienza,
polso debole,
respiro lento e superficiale.
Il soggetto in ipotermia in genere non ĆØ consapevole delle proprie condizioni perchĆ© i sintomi spesso insorgono gradualmente. In più, l’obnubilamento del pensiero associato all’ipotermia impedisce l’auto-consapevolezza. La confusione mentale può anche determinare comportamenti rischiosi.
Ipotermia nei lattanti
Nei bambini piccoli, l’ipotermia si manifesta tipicamente con:
pelle rosso-accesa, fredda,
energia molto bassa,
pianto debole.

Complicanze:
Le complicazioni direttamente conseguenti allo stato di ipotermia comprendono:
Aritmie cardiache (già a partire da temperature di 30-32°C)
Infezioni
Polmonite da aspirazione (ab ingestis)
Edema polmonare
Pancreatite
Emorragie
Atonia della vescica
Alterazioni dei valori del sangue, ad esempioĀ potassio,Ā glicemia,Ā ematocritoĀ e anomalie della coagulazione.
I soggetti esposti al rischio di ipotermia possono inoltre sviluppare anche:
Sviluppo diĀ geloniĀ e congelamento di tessuti corporei
Cancrena, a causa dell’interruzione del flusso di sangue.

Trattamento:
In caso di emergenza
Se non sono disponibili cure mediche, iniziare a scaldare la persona:
Portare la vittima in una stanza o in un riparo caldo.
Rimuovere qualunque indumento bagnato.
Scaldare prima il centro del corpo, quindi torace, collo, testa e inguine, utilizzando se disponibile una coperta elettrica. In alternativa, usare il contatto pelle-pelle sotto strati asciutti non rincalzati di coperte, vestiti, tovaglioli o lenzuola.
Le bevande calde possono essere di aiuto, ma va ASSOLUTAMENTE EVITATO l’alcol.
Non cercare di far bere una persona priva di coscienza.
Una volta che la temperatura corporea ĆØ risalita, mantenere la persona asciutta e avvolta in una coperta calda, compresi testa e collo.
Ricorrere a un supporto medico appena possibile.
Un soggetto con ipotermia grave può essere incosciente e può sembrare privo di polso o di attivitĆ  respiratoria. In questo caso, interagire delicatamente con la vittima e ottenere assistenza medica immediatamente. Anche se la vittima sembra morta, bisognerĆ  tentare laĀ rianimazione cardiopolmonareĀ (RPC). Questa dovrĆ  essere mantenuta mentre la vittima viene scaldata, finchĆ© non risponde alle manovre o fino all’arrivo del soccorso medico. In alcuni casi, soggetti in ipotermia apparentemente morti possono essere rianimati con successo.
Osservare le seguenti precauzioni:
NON assumere che una persona immobile nel freddo sia giĆ  morta.
NON usare direttamente il calore (come acqua calda o una lampada) per scaldare la persona.
NON somministrare alcolici.
Trattamento medico
A secondo del grado di ipotermia, le cure di emergenza possono richiedere uno dei seguenti interventi per far risalire la temperatura corporea:
Riscaldamento del sangue; il sangue può essere prelevato, scaldato e reimmesso nel corpo. Un metodo di riscaldamento comune si basa sull’impiego di un apparecchio per la dialisi, in genere adoperato per il filtraggio del sangue nei pazienti con insufficienza renale. Possono essere usate anche le apparecchiature per i bypass cardiaci.
Liquidi caldi per via endovenosa; ĆØ possibile somministrare per via endovenosa una soluzione calda di acqua salata per aiutare il riscaldamento del sangue.
Riscaldamento delle vie aeree; la somministrazione di ossigeno umidificato con una mascherina o un tubo nasale può scaldare le vie aeree e aiutare ad aumentare la temperatura del corpo.
Irrigazione; una soluzione calda di acqua salata può essere adoperata per scaldare alcune aree del corpo, come l’area intorno ai polmoni (pleura) o alla cavitĆ  addominale (cavitĆ  peritoneale).
In presenza di segni di ipotermia, misurare la temperatura corporea del soggetto. Se inferiore a 35°C, deve essere considerata un’emergenza medica; occorre ricorrere tempestivamente al medico.

Prevenzione:
NON bere alcolici o fumare prima di esporsi al freddo. Bere molto, mangiare e riposare bene.
Indossare indumenti adatti alle basse temperature per proteggere il corpo. In particolare:Muffole (non guanti)
Vari strati di indumenti resistenti a vento e acqua
Due paia di calze (evitare il cotone)
Sciarpa e copricapo che protegga anche le orecchie (per impedire la notevole dissipazione di calore che avviene dalla testa)
Evitare:
Temperature estremamente fredde, specialmente in presenza di venti forti
Vestiti bagnati
Cattiva circolazione, più probabile con l’etĆ  avanzata, vestiti o stivali stretti, posizioni rattrappite, stanchezza, alcuni farmaci, fumo e alcolici
Robert MacDawell – Survival & Bushcraft
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