Ricerche condotte dallā UniversitĆ del Wisconsin a Madison hanno dimostrato che in base allāanalisi dei dati satellitari del progetto internazionale (ISCCP) si riscontra una diminuzione della copertura nuvolosa su scala planetariaĀ pari al 4% nel corso degli ultimi 20 anni.Ā Un dato clamoroso secondo la ricercatrice statunitenseĀ Katharine Sanderson.
Ć opportuno ricordare che la manipolazione deliberata degli strati atmosferici ha una lunga storia, che comprende lāintensificazione delle nubi e la loro dissoluzione.Secondo le mie osservazioni, ha a che fare con le microonde (tra le altre cose). Ricordo anche: LaĀ dissipazione di scie con un potente fascio di microondeĀ allineato dietro i motori degli aerei ĆØ stata presentata come una possibile soluzione per contribuire ad affrontare gli effetti del trasporto aereo sul clima. Sono state avanzate anche proposte per eliminare la copertura nuvolosa dallāalta quota utilizzando questo metodo.Ma passiamo alle nuove ricerche.***************
Meno nuvole basse significa un minore albedo: la Terra riflette meno energia nello spazio e si riscalda più velocemente.
La scomparsa di queste āsentinelle biancheā anticipa i peggiori scenari climatici.Ā
Lo racconta un nuovo studio coordinato dallāAlfred Wegener InstituteNegli ultimi decenni, lāattenzione dei ricercatori si era concentrata principalmenteĀ sullāincremento di COā e metano, sulle variazioni di El NiƱo, su eventi naturali come eruzioni vulcaniche o fluttuazioni dellāattivitĆ solare. Questi elementi, messi insieme, forniscono gran parte del quadro.Ā Ma mancava allāappello una porzione di calore: circa 0,2°C di aumento non giustificati con le variabili note.
Secondo ilĀ nuovo studioĀ coordinato dallāAlfred Wegener InstituteĀ (AWI), il colpevole, finora passato in secondo piano, potrebbe essereĀ la progressiva diminuzione di un certo tipo di nuvole, soprattutto quelleĀ a bassa quota, che agiscono come specchi in grado di respingere i raggi solari nello spazio.
Ć come se la Terra avesse perso parte della sua naturale ācrema solareā e stesse ora assorbendo più radiazioni, accelerando il riscaldamento.
Il gruppo di ricerca dellāAWI e del Centro Europeo per le Previsioni Meteorologiche a Medio Termine (ECMWF) ha quindi passato al setaccio i dati satellitari e le rianalisi climatiche disponibili fin dalla metĆ del secolo scorso.
Il risultato?
Il 2023 sembra segnare un minimo storico nellāalbedo planetario, ossia la capacitĆ della Terra di riflettere la luce solareā¦.
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