GUERRA AMBIENTALE CON ARMI INCENDIARIE
O ARMI TERMICHE

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Armi termiche antiche
LeĀ armi termiche anticheĀ sono tutti quegli strumenti o sostanze utilizzate inĀ guerraĀ durante l’antichitĆ Ā e ilĀ medioevoĀ (circaĀ VIII secolo a.C.-XVI secolo d.C.) che usavano ilĀ caloreĀ o ilĀ fuocoĀ per distruggere o danneggiare il personale nemico, le sue fortificazioni e i suoi territori.
Le armi incendiarie erano spesso usate in guerra sotto forma di proiettili, in particolare nel corso diĀ assediĀ eĀ battaglie navali; alcune sostanze venivano bollite o scaldate per infliggere danni. Altre sostanze utilizzavano le loro proprietĆ  chimiche per danneggiare o bruciare. Queste armi potevano essere usate direttamente dal personale, manipolate daĀ armi d’assedioĀ o usate comeĀ armi strategiche.
I più semplici e famosi proiettili termici erano composti da acqua bollente e sabbia calda, che potevano essere lanciati contro gli assalitori. Tra le altre armi anti-uomo vi erano pece, olio, resina, grasso animale ed altri composti simili scaldati. Il fumo veniva usato per confondere o deviare gli assalitori. Sostanze quali ossido di calcio e zolfo potevano essere tossiche e accecanti.
Le armi incendiarie venivano usate contro strutture e territori nemici, cosƬ come contro le persone, a volte su larga scala. Grandi tratti di terra, villaggi e cittĆ  venivano spesso distrutte come strategia diĀ terra bruciata. Le misture incendiarie, come ilĀ fuoco grecoĀ basato sull’olio, potevano essere usate con armi da lancio o con unĀ sifone. Materiali intrisi d’olio o zolfo venivano accesi e lanciati al nemico, o attaccati a lance, frecce eĀ quadrelliĀ e lanciati a mano o grazie a macchinari. Alcune tecniche d’assedio si basavano sull’uso di materiale incendiario per far collassare mura e strutture.
Verso la fine di questo periodo fu inventata laĀ polvere da sparo, il che aumentò la complessitĆ  di queste armi, portando infine allo sviluppo delĀ cannoneĀ e di altreĀ armi da fuoco. Lo sviluppo delle armi termiche ĆØ proseguito fino alla creazione di armi moderne, quali ilĀ napalm, ilĀ lanciafiammeĀ ed altriĀ esplosivi. L’idea di lanciare oggetti incendiari o distruttivi può essere visto anche nel modernoĀ bombardamento a tappeto.
Fuoco e spada
La distruzione dei possedimenti nemici era una strategia bellica fondamentale, puntando al duplice obbiettivo di punizione ed impoverimento delle risorse.[1]Ā Fino alĀ V secolo a.C.Ā iĀ GreciĀ avevano poca esperienza di strategia bellica, e si basavano sulla devastazione per sconfiggere il nemico; ne distruggevano i raccolti, gli alberi e le case. Secoli dopo, iĀ bizantiniĀ raccomandavano questa strategia, anche se avevano giĆ  sviluppato le tecniche d’assedio.[2]
Il fuoco era il metodo più semplice per distruggere e terrorizzare i territori nemici, e poteva essere utilizzato facilmente anche da piccole forze.[3]Ā Era una strategia ben utilizzata dagli Scozzesi nel corso delleĀ Guerre di indipendenza scozzesi; essi razziavano continuamente l’Inghilterra settentrionale, incendiando tutto quello che potevano.[1]Ā Edoardo II d’InghilterraĀ inseguƬ un gruppo di razziatori nelĀ 1327, seguendo le luci dei villaggi incendiati.[3]
Queste tattiche furono replicate dagli inglesi durante laĀ Guerra dei cent’anni; il fuoco divenne la loro arma principale, quella con cui devastarono la campagna francese durante le scorrerie chiamateĀ chevauchĆ©e, in una forma di guerra economica. Si registrò la distruzione di oltre 2000 villaggi e castelli nel corso di un solo raid nelĀ 1339.[4]
Causando la distruzione di terre, cibo e proprietĆ , il fuoco poteva essere usato per impegnare le persone. Gli esercitiĀ mongoliĀ delĀ XIII secoloĀ inviavano piccoli distaccamenti dei loro uomini ad incendiare i prati e gli insediamenti come diversivo.[5]
La devastazione fatta con il fuoco non era semplicemente una tattica offensiva; alcune nazioni ed eserciti utilizzarono la ā€˜terra bruciata’ sui propri terreni per togliere ai popoli invasori cibo e foraggio.Ā Roberto I di ScoziaĀ reagƬ all’invasione inglese delĀ 1322Ā inviando chevauchĆ©e punitivi in Inghilterra nord-occidentale, per poi ritirarsi aĀ Culross, bruciando tutto durante la ritirata. Gli inglesi, rimasti senza cibo, dovettero abbandonare la loro campagna di conquista.[6]
Questi atti di aggressione non erano limitati ai territori nemici durante le guerre, ma potevano far parte di strategie di conquista, soggiogamento e punizione delle ribellioni.Ā Alessandro MagnoĀ soppresse una rivolta aĀ Tebe (Grecia)Ā nelĀ 335 a.C., dopodichĆ© ne ordinò la messa a fuoco.[7]Ā Alessandro ordinò (o permise) una simile punizione aĀ PersepoliĀ nelĀ 330 a.C.[8]Ā Fu una pratica comune per tutto il periodo. In seguito alla suaĀ conquista dell’InghilterraĀ nell’XI secolo,Ā Guglielmo I d’InghilterraĀ prese il controllo della Regno diĀ Northumbriatramite campagne distruttive in tutta la regione: ā€œOrdinò di bruciare raccolti e mandrie, arnesi e cibo. Oltre 100Ā 000 persone morirono di fameā€, disseĀ Orderico Vitale, un cronista contemporaneo.[9]Ā Fu una scena che si ripetĆ© nel secolo successivo, durante l’anarchiaĀ del regno diĀ Stefano d’Inghilterra. Scoppiò una guerra civile tra i sostenitori di Stefano e quelli diĀ Matilde d’Inghilterra, rivale al trono. IlĀ Gesta StephaniĀ parla delle azioni di uno dei sostenitori di Stefano,Ā Roberto di Gloucester, descrivendo come ā€œrazziò in tutte le direzioni con fuoco e spada, violenza e saccheggioā€, riducendo il territorio a ā€œterra nuda e desertoā€.[10]
Al livello più semplice, il fuoco stesso veniva usato come arma per causare distruzione su larga scala, o per colpire specifiche macchine o posizioni del nemico. Veniva spesso usato contro leĀ armi da assedioĀ o le strutture in legno.[11]Ā Le armi incendiarie potevano essere usate per appiccare il fuoco a torri e fortificazioni, ed un gran numero di armi termiche erano usate contro le persone. A partire dall’837, molti eserciti musulmani avevano gruppi di ā€œnaffatinā€ (arcieri di fuoco),[12]Ā e quando ilĀ sultanato dei MamelucchiĀ lanciò un attacco a Cipro aveva a disposizione dei ā€œnafataā€.[13]
Semplici appiccamenti del fuoco
L’incendio delle posizioni e dell’equipaggiamento nemico non era necessariamente una procedura complicata, e molte fiamme erano appiccate da singole persone usando materiali comuni. Quando l’esercito diĀ Guglielmo I d’InghilterraĀ assediò MayenneĀ nelĀ 1063, spararono fuoco nel castello per spargere il panico nella guarnigione, mentre due ragazzi entravano di nascosto nel castello per appiccare il fuoco dall’interno. La guarnigione si arrese.[14]
Le forze assediate lanciavano a volte delleĀ sortiteĀ nel tentativo di appiccare il fuoco ai campi degli assedianti. QuandoĀ Ugo CapetoĀ assediò LaonĀ nel 986–987, le sue truppe si ubriacarono una notte, e gli uomini diĀ Carlo di Lorenauscirono dalla fortezza bruciando l’accampamento, ed obbligando Ugo ad abbandonare l’assedio.[15]
Gli assediati non erano gli unici a poter incendiare le altrui macchine d’assedio; quandoĀ Federico BarbarossaĀ abbandonò l’assedio di AlessandriaĀ nelĀ 1175, bruciò il proprio campo e l’equipaggiamento.[16]
Come tutte le armi, anche appiccare fuochi aveva dei rischi. NelĀ 651Ā Penda di MerciaĀ tentò di conquistare ilĀ castello di BamburghĀ costruendo una pira alla sua base con fasci di legna, canne e paglia. Il vento cambiò direzione ed il fuoco investƬ i suoi uomini, che dovettero rinunciare all’attacco. Questo fortuito cambio di vento fu assegnato al merito diĀ Sant’Aidan, che vide il fumo dell’isola FarneĀ e pregò per i loro difensori.[17]
Macchine da lancio
Numerose macchine da lancio furono utilizzate nei periodi classico e medievale. In generale vi si fa riferimento come ā€œartiglieriaā€, e potevano scagliare, incendiare o sparare salve, e molte potevano essere modificate per lanciare armi termiche.[18]Ā Si potevano lanciare barili,Ā vasi incendiariĀ ed altri contenitori diĀ pece,Ā fuoco greco, o altre misture incendiarie;[19]Ā altre macchine sparavano frecce o proiettili che potevano venire incendiati, o adattati per trasportare miscele incendiarie.[20]Ā A partire dalĀ XII secolo, i musulmaniĀ sirianiĀ usavano granate in argilla e vetro come armi incendiarie, lanciate dalle macchine.[21]
Molti dei termini usati per queste armi da lancio erano vaghi, e potevano far riferimento a varie macchine. Tra le più comuni c’eranoĀ balista,Ā manganellaĀ eĀ trabucco. LaĀ balistaĀ era una variante di una grandeĀ balestraĀ e veniva usata comeĀ catapulta, che grazie ad una corda tesa poteva sparare un proiettile deposto nella sua cesta.[22]Ā Altre balestre giganti vennero usate per tutto il periodo, e nel XIII secolo apparve una ā€œespringalā€ basata sulla balista.[23]Ā A partire dalĀ 400 a.C.Ā furono utilizzate macchine a torsione che lanciavano frecce incendiate.[20]Ā Una manganella aveva un braccio in legno a forma di cucchiaio, in cui mettere la pietra o l’oggetto da lanciare, armata da una corda attorcigliata.[24]Ā Il trabucco fu prodotto nel XII e XIII secolo, ed usava un contrappeso per potenziare il braccio di lancio, e rimase la principale arma d’assedio fino allo sviluppo del cannone.[24]
Scavatura
Chi attaccava un castello o un’altra fortificazione avrebbe potuto cercare di passare sotto le fondamenta scavando dei tunnel. Solitamente queste macchine scavatrici erano protette da una ā€œtartarugaā€ (chiamata ancheĀ gatto,Ā scrofaoĀ gufo): una struttura a ruote coperta che avrebbe protetto i minatori dai proiettili.[25]
Durante la costruzione, i tunnel erano sorretti da travi in legno.[26]Ā Una volta terminato lo scavo, lo spazio interno veniva riempito con combustibili, come fascine, rametti, resina o sostanze incendiarie; una volta accesi avrebbero bruciato le travi provocato il crollo dei tunnel ed il collasso delle strutture sovrastanti.[27]Ā A partire dalĀ XV secoloĀ venne usata anche laĀ polvere da sparo, anche se l’obbiettivo restava la bruciatura della struttura in legno.[28]
A volte i difensori potevano scavare dei contro-tunnel per raggiungere le gallerie nemiche ed attaccare gli invasori; spesso venivano usate armi termiche per far scappare gli assedianti dai tunnel.[29]
Piuttosto che scavare sotto ad una struttura, alcuni assedianti usavano arnesi per praticare fori nelle mura, riuscendo così a distruggerle; questi metodi erano ovviamente più efficaci degli arieti su mura in mattoni (più adatte ad assorbire i colpi).[30] Le macchine per praticare fori erano diverse per dimensione e meccanismo, ma di solito erano in legno, con punte ricoperte in ferro ed azionate da verricelli o corde.[30] Una volta praticati una serie di fori per tutta la lunghezza del muro, questi venivano riempiti con bastoni di legno secco, mischiati a zolfo o pece ed accesi. A volte si utilizzavano i soffietti per velocizzare la fiammata.[31]
IĀ brulottiĀ vennero usati in molte occasioni in quel periodo. NelĀ 332 a.C.Ā Alessandro MagnoĀ assediò Tiro, base costiera deiĀ Fenici. Per riuscire a portare le proprie armi da assedio a distanza utile, Alessandro ordinò la costruzione di un molo, un passaggio sull’acqua. Gli abitanti di Tiro risposero attaccandolo con un grande brulotto che lo distrusse. Una grande nave per il trasporto di cavalli fu riempita di torce di cedro, pece, rami secchi ed altri combustibili; al di sopra furono posti calderoni di zolfo, bitume e ā€œogni sorta di materiale adatto ad incendiarsiā€.[32]Ā Il risultato fu lanciato contro il molo, ed acceso dai Fenici prima di buttarsi in mare e fuggire a nuoto.[33]
Un altro esempio ci fu nell’886, durante l’assedio di Parigi, quando iĀ VichinghiĀ riempirono tre navi da guerra con materiale infiammabile spingendole sul fiume nel fallito tentativo di distruggere i ponti fortificati deiĀ Franchi.[34]
Brulotti composti di paglia e polvere da sparo furono usati dai cinesi durante laĀ battaglia del lago PoyangĀ delĀ 1363.[35]
Altri metodi
Spesso furono studiati metodi ingegnosi per la gestione delle armi. Si dice cheĀ Olga di KievĀ (X secolo) avesse legato ad alcuni uccelli oggetti infiammati. Gli uccelli, dopo essere stati rilasciati, sarebbero tornati ai loro nidi nella cittĆ  nemica incendiandola.[36]
Torri d’assedioĀ e scale potevano essere coperte con un piccolo scivolo sottile, in modo da lanciare olio ed acqua bollenti sui nemici che tentavano una scalata.[37]
Armi termiche difensive
Nel corso di un attacco, i difensori di un castello o di una fortificazione potevano lanciare o far cadere sostanze sulla testa degli assalitori sottostanti. Questo poteva essere fatto grazie aĀ merlature, ma anche utilizzando buche costruite per l’occasione, comeĀ caditoie, piombatoie oĀ buche assassine.[38]Ā Gli antichi resocontiĀ indianiĀ parlano dell’uso di fuoco e fumo difensivo all’interno di una fortezza per confondere e disorientare gli assalitori; inoltre le griglie di ferro potevano essere scaldate ed utilizzate per bloccare i passaggi.[39]Ā Nel corso degli attacchi notturni i difensori potevano lasciar cadere oggetti accesi lungo le mura in modo da vedere i nemici; fonti cinesi e musulmane parlano anche della luce delle torce appese alle mura.[40]
Utilizzi contro i castelli in pietra
I castelli in pietra temevano il fuoco, contenendo al loro interno numerosi materiali infiammabili.[41] Nel 1139 Henry de Tracy obbligò ad arrendersi gli abitanti del castello di Torrington lanciando semplicemente delle torce accese attraverso le feritoie del dongione.[42]
Le pietre si scaldavano raggiungendo temperature elevate, che ne potevano comportare la rottura o il crollo. Fonti bizantine ricordano la distruzione di strutture in pietra dovuta al piazzamento di vasi diĀ carbone vegetaleĀ incendiato alla base delle mura miste a aceto od urina,[36]Ā ed il trattato di un ingegnere delĀ VI secoloĀ dell’esercito diĀ Giustiniano IĀ parla di accendere fuochi sotto le mura analizzando le varie tecniche di assedio.[43]
A volte i castelli in pietra offrivano bersagli infiammabili. Nel corso delleĀ Crociate, i difensori musulmani appendevano spesso pacchi di paglia alle mura per tenere lontane pietre e arieti; a loro volta, gli arcieri crociati davano fuoco alla paglia con frecce incendiarie.[44]
Difesa contro gli attacchi termici
La difesa contro attacchi termici ed incendi era spesso portata con acqua o altri liquidi quali urina; le pelli bagnate venivano disposte sopra le parti vulnerabili in legno, come le macchine d’assedio, e tini e barili di liquidi erano accumulati da assalitori e difensori.[38]Ā Le pelli erano disposte in maniera sovrapposta, cosicchĆ© l’acqua avrebbe bagnato l’intera struttura spegnendo le fiamme.[45]
Alcuni armi termiche (qualiĀ ossido di calcioĀ o olio) non potevano essere spente o arginate con l’acqua, nel qual caso si utilizzava sabbia o terra.[46]Ā Le strutture in legno erano spesso inzuppate conĀ allumeĀ per aumentarne la resistenza al fuoco.[46]Ā I Romani coprivano le loro ā€œtartarugheā€ con pelli coperte da alghe intrise d’aceto oĀ gluma.[47]Ā Per tutto il periodo, sacchi o reti di alghe bagnate d’aceto vennero appese all’esterno.[45]Ā Le macchine d’assedio in legno deiĀ crociatiĀ erano vulnerabili agli attacchi delle armi bizantine e musulmane, tanto che le truppe situate al loro interno erano sempre dotate di acqua ed aceto.[48]
Durante l’Alto MedioevoĀ la maggior parte dei castelliĀ polacchiĀ era fatto ancora in legno, e quindi le pietre grezze venivano spesso accatastate davanti per porre una difesa al fuoco.[49]
Sia assedianti che assediati avevano bisogno di prepararsi in caso di attacchi termici o incendiari. Quando gliĀ AteniesiĀ assediaronoĀ SiracusaĀ nelĀ 416 a.C.Ā persero molte macchine d’assedio per colpa degli incendi. Il re siracusanoĀ Dionisio IĀ deve aver preso nota di questo successo, dato che quando assediò MoziaĀ nelĀ 398 a.C.Ā organizzò speciali ā€œbrigateā€ incendiarie che spensero efficacemente gli incendi appiccati dai bombardamenti subiti.[50]
Tipi di armi
Frecce, proiettili, lance e razzi incendiari
Le torce accese furono probabilmente la prima forma di strumento incendiario. Furono seguite dalle frecce incendiarie, usate in tutto il periodo antico e medievale. La più semplice freccia incendiaria aveva dellaĀ stoppaĀ bagnata di resina accesa legata poco sotto alla punta, ed erano particolarmente efficaci con le strutture in legno.[11]Ā AssiriĀ eĀ GiudeiĀ usarono frecce incendiarie durante l’assedio diĀ LachishĀ delĀ 701 a.C.[51]Ā Strumenti più sofisticati furono sviluppati daiĀ Romani, i quali avevano scatole e tubi in ferro riempiti con sostanze incendiarie ed appese a frecce e lance. Queste frecce dovevano essere lanciate da archi con traiettorie alte, dato che il volo troppo veloce ne spegneva il fuoco; le lance potevano essere lanciate a mano o tramite appositi macchinari.[52]
Lo scrittoreĀ Gutierre Diaz de GamezĀ del XV secolo fu testimone di un attacco spagnolo alla cittĆ Ā morescaĀ diĀ OranoĀ nelĀ 1404, e poco dopo scrisse di come ā€œdurante la maggior parte della notte leĀ galeeĀ non smisero di lanciare proiettili e quadrelli incatramati in cittĆ , che era vicino al mare. Il rumore ed i pianti che giunsero dalla cittĆ  furono grandiā€.[53]
Un proiettile in ferro da balestra lungo 2 metri, probabilmente progettato per trasportare una cartuccia incendiaria, fu ritrovato in un castello del XIII-XIV secolo aĀ Vladimir, nella Russia orientale.[54]Ā Queste grandi armi lancia proiettili erano l’ideale per le armi incendiarie. IĀ MongoliĀ usarono una macchina per lanciare proiettili imbevuti nella pece infiammata, con una gittata di 2500 passi.[55]
Anna ComnenaĀ disse che nelĀ 1091, nella battaglia di Levunium, alcune torce accese furono legate alle lance.[56]
La dinastia Song cinese creò frecce incendiarie – razzi attaccati a frecce e lanciate in massa da alcune piattaforme, ed in seguito creò razzi quali ilĀ huo long chu shui, usato nei combattimenti navali. I primi razzi erano fatti di bambù e pelle, e furono usati dai Mongoli diĀ Gengis Khan, ma erano particolarmente imprecisi.[57]Ā IĀ FatimidiĀ usarono le ā€œfrecce cinesiā€ a partire dall’XI secolo, frecce che probabilmente contenevanoĀ nitrato di potassio.[12]Ā IĀ MamelucchiĀ sperimentarono un razzo potenziato descritto come ā€œun uovo che si muove da solo e bruciaā€.[58]
IlĀ fuoco grecoĀ era una delle più efficaci armi termiche, nonostante fosse molto pericolosa anche per chi la usava.[59]Ā Si trattava di un combustibile liquido che poteva essere lanciato con sifoni o catapulte, e che si incendiava al momento dell’impatto. I primi a sviluppare questa tecnica furono iĀ bizantiniĀ nelĀ VII secolo, ma in seguito fu utilizzata anche daiĀ SelgiuchidiĀ durante le Crociate, per poi giungere probabilmente in Europa occidentale solo nelĀ XII secolo.[60]Ā I primi esperimenti bizantini nel VI secolo utilizzavano una miscela di zolfo ed olio, terrificante se non distruttiva.[43]Ā Sembra che ne siano esistite molte versioni, e gli ingredienti erano spesso tenuti segreti; oggi gli esperti discutono ancora per trovare un accordo sulla precisa composizione, anche se alcuni ingredienti sono noti.[61]Ā Aveva probabilmente delle varianti regionali; la versione islamica era nota come ā€œnaftā€ ed era a base diĀ petrolioĀ e zolfo.[62]
Il combustibile liquido poteva essere sparato con catapulte, e si sarebbe incendiato all’impatto.[60]Ā Vennero usati anche i sifoni, spesso in rame, a partire dal X-XI secolo.[12]Ā I sifoni potevano sparare un fascio incendiario, e una fonteĀ mesopotamicaĀ del X secolo afferma che poteva investire dodici uomini.[62]Ā Mardi bin Ali al-Tarsusi, che scrisse un manuale militare perĀ SaladinoĀ nel XII secolo, suggeriva di mettere la ā€œnaftā€ in gusci che potevano essere lanciati da cavallo.[62]Ā A partire dal XII secolo venne creata una versione con tubi azionati dal fiato.[12]
Simili miscele di petrolio e bitume erano note secoli prima della nascita del fuoco greco, ma questo nuovo ingrediente creava un fuoco particolarmente difficile da spegnere.[43]Ā Bruciava sull’acqua, ed era particolarmente utile nelle battaglie navali,[38]Ā nonostante l’uso primario fosse nei confronti delle persone piuttosto che delle navi.[63]Ā Rimase utilizzato in mare anche quando, dopo il XIII secolo, fu quasi abbandonato sulla terraferma.[62]
Gli ingredienti del fuoco greco continuarono ad essere sviluppati per secoli, e nell’Alto MedioevoĀ erano molto più sofisticati rispetto alle prime versioni.[64]Ā Il nitrato di potassio (chiamato anche ā€œsale cineseā€) fu aggiunto alla miscela nel mondo islamico, e la Cina ne creò una versione asciutta nel XII secolo, che poi si sarebbe trasformato nellaĀ polvere da sparo.[62][65]
Olio bollente
Oli di vari tipi potevano essere scaldati ad alte temperature e lanciati sul nemico,[66]Ā nonostante, essendo molto costoso, il suo uso era limitato sia in frequenza che in quantitĆ .[19][38]Ā Dato che ilĀ punto di fumoĀ dell’olio ĆØ più basso del punto di bollitura, l’olio veniva solo scaldato e non bollito.
L’uso di olio bollente ĆØ stato registrato in numerose battaglie storiche, eĀ Flavio GiuseppeĀ ne descrive l’utilizzo a IotapataĀ nelĀ 67, dicendo che ā€œl’olio scorreva facilmente per tutto il corpo dalla testa ai piedi, e dentro l’intera armatura, e bruciava la carne come il fuoco stessoā€.[67]Ā I Giudei ne versarono in grande quantitĆ  sui Romani, che aveva assaltato la cittĆ , gettando giù anche i recipienti roventati dal fuoco. Anche questa volta Giuseppe ottenne l’effetto desiderato: gli assedianti ruppero la formazione, rotolandosi giù dalle mura per le terribili ustioni, fra atroci sofferenze. L’olio, infatti, filtrava facilmente all’interno delle armature lungo tutto il corpo, bruciando la carne. Coperti da corazze ed elmi, i Romani contorcendosi per il dolore, si ritiravano disordinatamente, anche perchĆ© si scontravano con le schiere più arretrate che li premevano in avanti, offrendo un facile bersaglio ai Giudei che li colpivano alle spalle dall’alto delle mura.[68]
L’olio era spesso usato per creare strumenti incendiari. Gli eserciti romano-bizantini del VI secolo crearono iĀ vasi incendiari, armi incendiarie a base di olio che potevano essere lanciate a mano o tramite unaĀ balista.[69]Ā Durante l’assedio diĀ Montreuil-BellayĀ delĀ 1147, un misto di olio di nocciole,Ā cannabisĀ e lino, scaldato in contenitori di ferro, fu lanciato daĀ manganelleĀ e si incendiava all’impatto.[70]Ā IĀ cinesiĀ crearono le primeĀ bombe a manoĀ conĀ canapaĀ e cotone imbevuti di olio, incendiati e lanciati da unaĀ manganella.[71]
Un altro uso dell’olio si vide nellaĀ battaglia navale di La RochelleĀ durante laĀ guerra dei cento anni; iĀ castiglianiĀ sparsero olio sui ponti delle navi inglesi, per poi incendiarle con frecce incendiarie.[72]
Acqua, sabbia ed altri proiettili scaldati
L’olio caldo era decisamente più raro dell’acqua bollente o della sabbia calda, che erano più economiche ed estremamente efficaci; si poteva usare anche la ā€œpolvere della stradaā€. Queste armi sarebbero penetrate nell’armatura causando terribili ustioni.[66]Ā La sabbia era sicuramente la migliore.[19]Ā IĀ Fenici, durante l’assedio di TiroĀ del 332 a.C. buttarono sabbia bollente sui Greci che attaccavano, penetrando nelle armature e bruciando la pelle.[73]Ā Queste armi bollenti vennero usate anche contro lo scavo delle mura; lo scrittore romanoĀ Vitruvio, nelĀ I secolo, descrive una contro galleria scavata sopra a quella degli assalitori durante l’assedio di Apollonia. Bucando il pavimento della galleria superiore, gli Apolloniani poterono gettare acqua, sabbia e pece bollenti sulle teste dei nemici.[74]Ā Altre miscele furono più innovative; gli assediati diĀ Chester, nell’918, bollirono un misto di acqua eĀ aleĀ in tubi di rame, versandoli sui Vichinghi sottostanti, causandone lo spellamento.[75]
Quando Federico Barbarossa assediò Crema nel XII secolo, i difensori lanciarono loro oggetti in ferro arroventati.[75]
Pece, catrame e resina
A volte fu usata anche la pece bollente; iĀ MongoliĀ erano famosi per incendiare il catrame durante gli assedi, usandolo poi con catapulte e trabucchi.[57]Ā Le ruote potevano essere coperte di pece, incendiate e fatte rotolare lontano; questa tecnica fu usata più volte durante le crociate.[76]Ā IĀ cartaginesiĀ assediati diĀ Mozia, 398 a.C., incendiarono le macchine d’assedio nemiche deiĀ siracusaniĀ diĀ Dionisio IĀ lanciando loro tronchi in fiamme e stoppa imbevuta di resina; ad ogni modo i siracusani riuscirono a spegnere gli incendi.[50]
La pece era l’ingrediente base di molti strumenti incendiari di quel periodo. IĀ BeotiĀ crearono una macchina incendiaria che usarono contro le fortificazioni in legno degliĀ AteniesiĀ nel corso dellaĀ battaglia di DelioĀ delĀ 424 a.C.Ā Un calderone di carboni ardenti, pece e zolfo fu sospeso ad un capo di un palo di legno scavato, fissando deiĀ manticiĀ all’altra estremitĆ .[77]Ā Una simile miscela fu usata 900 anni dopo dagli Scozzesi, quando lanciarono balle di legna, catrame e zolfo, aiutandosi con una gru, alle strutture inglesi che proteggevano l’ariete nelĀ 1319, durante l’assedio diĀ Berwick-upon-Tweed.[41]
Prodotti animali
Nell’assedio delĀ 1215Ā alĀ castello di Rochester,Ā Giovanni d’InghilterraĀ ordinò di usare ilĀ grassoĀ di 40 maiali per incendiare la galleria scavata sotto alĀ dongione, in modo da farlo collassare. In precedenza aveva sempre usato la più costosa miscela di zolfo,Ā sego,Ā gomma, pece eĀ mercurio.[78]Ā L’uso del grasso animale non era cosƬ strano come prodotto infiammabile; NelĀ XIII secoloĀ i gruppi francesi che tentavano le sortite erano spesso equipaggiati con grasso animale, paglia e lino da usare come combustibile per appiccare incendi alle macchine d’assedio nemiche.[79]
Esistevano altri intriganti usi dei prodotti animali; durante l’assedio di Parigi (885-886), i francesi lanciarono secchiate di pece (o olio), cera e pesci sui Vichinghi.[80]Ā IlĀ BellifortisĀ diĀ Konrad KyeserĀ delĀ 1405Ā descrive una miscela velenosa di zolfo, catrame e zoccoli di cavalli.[76]Ā Tra gli altri ingredienti incendiari vi erano tuorli d’uovo ed escrementi di piccioni e pecore.[81]Ā Furono usati anche insetti vivi per pungere i nemici. Lo scrittore delĀ IV secoloĀ Aeneas TacticusĀ suggerƬ agli assediati di liberare api e vespe nei condotti scavati dagli assalitori,[74]Ā ed anche vasi diĀ scorpioniĀ potevano essere sparati durante le battaglie navali.[82]
NelĀ 189 a.C.Ā AmbraciaĀ fu assediata dai Romani, i quali scavarono sotto le mura. I difendenti riempirono una giara d’argilla di piume di gallina, la incendiarono ed usarono i mantici per incanalare il fumo acre nel tunnel; Incapaci di raggiungere la giara a causa delle lance difensive, i Romani furono obbligati a rinunciare all’impresa.[74]
Ossido di calcio, zolfo e fumo
L’ingegnere delĀ XV secoloĀ Mariano di JacopoĀ raccomandava l’uso diĀ ossido di calcio,[66]Ā nonostante il suo uso fosse conosciuto giĆ  dai tempi antichi, facendo forse parte anche delĀ fuoco greco.[83]Ā L’ossido di calcio reagisce violentemente se bagnato.[83]Ā Nonostante l’ossido di calcio fosse usato soprattutto in mare,[82]Ā non sembra essersi trattato di un’arma comune a causa del pericolo intrinseco dell’averlo a bordo.[59]
Altre sostanze creavano fumo invece di bruciare. I sacchi di zolfo erano utili per liberare i tunnel scavati dai nemici a causa dei fumi tossici prodotti.[19]Ā Lo scrittore militare greco Aeneas Tacticus raccomandava di bruciare legna e paglia per cacciare gli scavatori nemici dalle gallerie.[74]
Polvere da sparo e cannoni
La scoperta della polvere da sparo fu probabilmente il risultato di secoli di esperimentiĀ alchemici.[84]Ā IlĀ nitrato di potassioĀ era conosciuto dai cinesi fin dal I secolo ed esistono prove del suo uso e di quello dello zolfo in numerose ricetteĀ medicinali.[85]Ā L’impulso per lo sviluppo della polvere da sparo in Cina fu dato dalle continue invasioni delle tribù stanziate sui confini.[86]Ā In un diverso sviluppo in Europa,Ā Ruggero BaconeĀ inventò la polvere da sparo a metĆ  del XIII secolo, anche se non era particolarmente efficace.[87][88]Ā Il composto di questa polvere variava a seconda del periodo, e non comprese l’uso di nitrato di potassio, zolfo e carbone prima del XVII secolo.[87]
La prima formula conosciuta della polvere da sparo si trova in un’opera cinese databile probabilmente all’800.[89]Ā I cinesi persero poco tempo nel tentativo di adattarla alla guerra, producendo varie armi, tra cui lanciafiamme, razzi, bombe e mine, prima di inventare le armi da fuoco.[89]
Negli anni 904–906 si sviluppò l’uso di proiettili incendiari chiamati ā€œfuochi volantiā€ (fei-huo).[90]Ā Needham[91]Ā afferma che la polvere da sparo fu usata la prima volta in guerra in Cina nel 919, come sistema di innesco di un’altra arma incendiaria, il fuoco greco. Inizialmente venne usata con le normali macchine da lancio, tipo le granate sparate dalleĀ manganelleĀ e daiĀ trabucchi.[92]
Come le armi da fuoco, i cannoni discendono dallaĀ lancia da fuoco,[93]Ā un tubo riempito di polvere da sparo usato come lanciafiamme; A volte nei barili venivano messi frammenti di proiettili da far partire assieme alle fiamme.[94]Ā La proporzione di nitrato di potassio nel propellente fu aumentata nel corso del tempo per garantire una maggiore forza esplosiva.[94]Ā Per meglio sopportare la potenza esplosiva, le strutture inizialmente fatte in carta e bambù furono soppiantate da quelle in metallo.[84]Ā E per sfruttare appieno questa potenza, i pezzi di proiettili furono sostituiti da oggetti che per forma e dimensione occupavano quasi per intero il barile.[94]Ā Con questo abbiamo tre delle principali caratteristiche di un’arma da fuoco: una canna in metallo, polvere da sparo ad alta concentrazione diĀ nitratoĀ e proiettili che ostruiscono per intero la canna.[95]
Le armi da fuoco rimasero in uso in Cina nei secoli seguenti. Nel frattempo polvere da sparo ed armi da fuoco si diffusero molto rapidamente. Sembra che la polvere da sparo fosse ampiamente conosciuta giĆ  nel Duecento. Europei, arabi e coreani ebbero le loro armi da fuoco nel Trecento.[96]Ā Turchi, iraniani ed indiani le ebbero nel quattrocento dagli europei.[96]Ā I Giapponesi le ricevettero dai Portoghesi nel Cinquecento.[96]
NelĀ 1326Ā apparve la prima immagine di un’arma da fuoco in un trattato intitolatoĀ Della maestĆ , saggezza e prudenza dei re.[97]Ā L’11 febbraio dello stesso anno laĀ signoria di FirenzeĀ nominò due ufficiali che avrebbero dovuto ottenere iĀ canones de mettalloĀ e le munizioni per la difesa della cittĆ .[98]Ā Uno scritto delĀ 1331Ā descrive un attacco portato da due cavalieri germanici diĀ Cividale del Friuli, i quali usarono un qualche tipo di arma a polvere da sparo.[97]Ā I cannoni furono usati la prima volta dai musulmani diĀ AlicanteĀ nelĀ 1331, o diĀ AlgecirasnelĀ 1343.[99]Ā I razziatori francesi che saccheggiarono e bruciaronoĀ SouthamptonĀ nelĀ 1338Ā avevano con loro un ribaudequin e 48 proiettili (ma solo 1,5 chili di polvere da sparo).[97]
La battaglia di Crécy del 1346 fu una delle prime in Europa in cui furono usati i cannoni.[100]
I primi cannoni non erano però molto efficaci, ed i principali benefici erano psicologici, spaventando uomini e cavalli.[99]Ā BombardeĀ a canna corta e di grosso calibro furono usate fino alla fine del XV secolo in Europa, aumentando la loro dimensione nel corso del tempo.[101]Ā A metĆ  del XV secolo apparvero anche iĀ mortai.[102]Ā Esistevano anche varie piccole armi, compreseĀ serpentine,Ā ribaudequinĀ eĀ cropaudin.[103]Ā La polvere era di bassa qualitĆ , ed usata poco per volta per evitare l’esplosione delle canne, il che raramente garantiva gittate superiori ai 200–250 metri.[104]
Le canne dei cannoni erano forgiate in fonderie, ed ogni pezzo aveva solitamente diversi calibro e lunghezza.[105] Le prime polveri sembravano impasti, e bruciavano lentamente.[106] La sua composizione variava a seconda delle aree geografiche, e la polvere usata dagli Europei era totalmente diversa da quella islamica.[107] In genere i proiettili erano palle di pietra per bombarde e mortai. Palle di ferro forgiate venivano usate nei piccoli cannoni, e mischiate con piombo per renderle più malleabili. Dal XV secolo si usarono le palle in ferro, che provocavano maggiori danni. Essendo più dense di quelle in pietra, anche quelle piccole si dimostravano più utili. Per questo motivo i cannoni iniziarono a diventare di calibro minore, mentre le canne più lunghe ne aumentavano la gittata.[107]
Tardo sviluppo
L’uso di strumenti incendiari diminuƬ a partire dal XIV secolo, forse a causa dell’importanza delle guerre economiche, dove le strutture conquistate dovevano essere intatte, e non distrutte.[19]Ā Inoltre erano ben poche le armi in legno ancora in uso dopo il XIII secolo, forse proprio perchĆ© le vecchie armi termiche ne avevano dimostrata la vulnerabilitĆ .[21]
Nonostante venissero usate sempre più di rado, verso la fine del Medioevo le armi incendiarie divennero più sofisticate.
Il principio di fuoco e spada
Il fuoco rimase parte della strategia di guerra. Ricordandosi laĀ Guerra d’indipendenza spagnolaĀ (1807–1814), un soldato britannico disse che i soldati francesi ā€œincendiavano ogni posto da cui passavano. Nel seguirli trovavamo ogni villaggio in cenereā€.[108]Ā NellaĀ prima guerra mondialeĀ Lovanio, inĀ Belgio, fu ā€œsaccheggiata e bruciata in puro stile medievaleā€,[109]Ā quando giunsero i tedeschi distruggendo la biblioteca ed altri edifici culturali.[110]Ā NellaĀ seconda guerra mondialeĀ bombardamentiĀ conĀ bombe incendiarieĀ furono portati dai tedeschi contro gli inglesi duranteĀ il Blitz, e dagliĀ AlleatiĀ contro tedeschi e giapponesi. Dopo ilĀ bombardamento di TokyoĀ del marzoĀ 1945, i successivi bombardamenti distrussero un quartiere composto quasi esclusivamente da edifici in legno.[111]Ā Il fuoco ha continuato ad essere usato come strumento distruttivo bellico. Durante laĀ Guerra del GolfoĀ del 1991–1992, l’IraqĀ appiccò il fuoco a tre quarti deiĀ pozzi di petrolioĀ delĀ Kuwait.[112]
Durante la fase navale delleĀ Guerre napoleoniche, ā€œla cosa migliore con cui distruggere una nave era il fuocoā€.[113]Ā A volte gli incendi erano solo un effetto collaterale della tecnologia bellica. Le primeĀ armi da fuocoĀ si dimostrarono incendiarie, e potevano appiccare fuochi. Nella Guerra di secessione spagnola i campi diĀ battaglia di TalaveraĀ eĀ SalamancaĀ furono devastati da enormi incendi, causati dalle armi da fuoco.[114]Ā NellaĀ battaglia di Trafalgar, 1805, la nave franceseĀ AchilleĀ si incendiò quando le fiammate dei propri moschettieri incendiarono il catrame e il grasso sul ponte; alla fine la nave esplose.[113]
GliĀ schermi di fumoĀ sono stati usati da assalitori ed assaliti per creare confusione e nascondere i propri movimenti. Nelle battaglie navali del XVIII-XIX secolo si sparava anche solo per creare uno schermo difensivo tra le navi che si avvicinavano, per impedire al nemico di puntare con precisione i propri cannoni.[115]
Sviluppo e uso continuo delle armi
Il maggior sviluppo delle armi in epoca moderna si ebbe con le armi da fuoco, che divennero sempre più efficienti. La polvere da sparo raggiunse il proprio standard nel XVII secolo,[87] e la tecnologia balistica migliorò. I proiettili rotondi in ferro sostituirono le vecchie palle in pietra, e ne furono inventati di diversi tipi.
LaĀ carcassaĀ era un proiettile formato da una scorza in ferro di anelli che tenevano unite due semisfere diĀ ghisaĀ con numerosi buchi. Il nome ā€œcarcassaā€ gli fu dato a causa della somiglianza con le costole umane. Veniva riempita con una miscela altamente infiammabile.[116][117]Ā Le carcasse furono usate la prima volta dai francesi diĀ Luigi XIVĀ nelĀ 1672.[118]
Per l’uso a corto raggio e contro le persone vennero usati nel XIX piccoli oggetti in ferro o piombo all’interno di un piccolo sacco o contenitore, che sarebbero stati lanciati al momento dell’esplosione.[119]Ā NelĀ 1784Ā Henry ShrapnelĀ inventò una proiettile sferico che in seguito preseĀ il suo nome. L’involucro era una piccola sfera in ferro riempita con proiettili da moschetto ed innescata da un carica di polvere da sparo.[120]Ā I colpi sparati dai cannoni potevano essere tanto caldi da bruciare gli oggetti colpiti.[121]
Anche i liquidi incendiari di epoca antica o medievale si svilupparono, trasformandosi nel loro equivalente moderno. Nella prima guerra mondiale fu creato ilĀ lanciafiamme, versione moderna del sifone bizantino che utilizzava gas a pressione per spruzzare una miscela di olio e petrolio acceso da un nastro incendiato.[122]Ā Le carcasse trovarono un nuovo uso con il proiettore di Livens, un mortaio primitivo che poteva lanciare un grosso proiettile di liquido infiammabile (venne invece subito usato per leĀ armi chimiche).[123][124]
La tecnologia migliorò per tutto il XX secolo, di cui la seconda metĆ  vide la nascita delĀ napalm, un liquido incendiario contenenteĀ nafta, ingrediente principe della ā€œnaftā€ araba.
Le fiamme continuarono ad essere usate per l’illuminazione difensiva fino alla nascita delle luci artificiali. Nell’assedio di Badajoz del 1812, i francesi aggrediti gettarono carcasse di stoppa per poter vedere gli inglesi in arrivo. Come negli assedi dei vecchi tempi, i britannici furono colpiti da armi incendiarie, solo che questa volta si trattava di quelle esplosive:Ā bombe a mano,Ā mineĀ eĀ polvere da sparo.[125]
Anche molte altre armi medievali subirono uno sviluppo che le ha portate fino ai nostri tempi. I razzi, originariamente creati da Mongoli, Indiani e Cinesi, furono poi sviluppati nel XIX secolo.[120]Ā Le bombe caricate a bordo delle navi dellaĀ Royal NavyĀ nel XVIII e XIX secolo erano fatte con gusci in ferro pieni di polvere da sparo.[113]Ā Nella prima guerra mondiale le bombe a mano erano ancora lanciate saltuariamente dalleĀ balista.[126]
Alcune armi hanno subito leggere modifiche. IĀ coreaniĀ usarono frecce incendiarie contro i giapponesi nellaĀ battaglia dell’isola di HansanĀ delĀ 1592.[127]Ā NellaĀ battaglia di TrafalgarĀ del 1805 la nave britannicaĀ TonnantĀ sparò borrecoperte di zolfo, con le quali incendiò la nave franceseĀ AlgĆ©siras.[128]Ā Anche l’uso deiĀ brulottiĀ continuò. NelĀ 1588Ā gli inglesi mandarono brulotti farciti di polvere da sparo, pece e catrame contro laĀ Invincibile ArmataĀ spagnola.[129]NellaĀ battaglia di NavarinoĀ (1827), parte dellaĀ Guerra d’indipendenza greca, alcuni brulotti furono mandati contro iĀ turchi.[130]I primi tentativi diĀ guerra chimicaĀ furono fatti con zolfo, ossido di calcio ed altri materiali usati anche in epoche antiche. Nella prima guerra mondiale si utilizzarono molti gas, compresa l’efficaceĀ iprite.[131]
Per tutte le note … vedi FONTEĀ Ā 
Robert MacDawell – Survival & Bushcraft
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