Caratteristiche del suolo

ƈ particolarmente importante avere un’idea della qualitĆ  del terreno con cui si avrĆ  a che fare.
Più conosco le proprietà del terreno, meglio posso lavorarci.
ƈ fondamentale fare una valutazione accurata del terreno se si intende rimodellare il terreno.
ƈ necessario identificare e determinare qualsiasi rischio di frane.
ƈ anche una buona idea scoprire quali fonti d’acqua ci sono.
Ci sono aree di terreno paludoso o luoghi in cui si ĆØ accumulata acqua?
Che tipo di terreno ĆØ?
ƈ un terreno leggero, medio o pesante?
Quanto ĆØ profondo il terreno e quanto ĆØ sviluppato l’humus?
Devo rispondere a tutte queste domande se il mio progetto avrĆ  successo.
La mia capacitĆ  di valutare il terreno mi aiuta a selezionare le piante che miglioreranno maggiormente il terreno.
Più fertile è il terreno, più efficace sarà il sistema di permacultura.
ƈ la struttura di un terreno che lo rende buono o cattivo.
Il terreno migliore ha una struttura friabile. Uno strato superficiale friabile consente alle piante di stabilire più facilmente le loro radici.
Il suo elevato volume di pori significa che trattiene acqua e sostanze nutritive come una spugna.
I numerosi invertebrati e microrganismi che vivono nel terreno contribuiscono a creare questa struttura friabile.
Una di queste creature ĆØ il lombrico.
L’effetto positivo che i lombrichi hanno sul terreno ĆØ ben noto e la struttura friabile dei vermi ĆØ evidente a chiunque.
ƈ anche importante considerare il valore del pH del terreno.
Questo è determinato dalla composizione minerale del terreno, ma, come la maggior parte delle proprietà del terreno, può essere alterato dalle piante e dalle creature e dai microrganismi che vivono al suo interno.
Ci sono piante che preferiscono un terreno acido e altre che crescono meglio in un terreno alcalino.
La maggior parte delle piante coltivate cresce meglio in un terreno leggermente acido (tra pH 6 e 7).
Un valore di pH quasi neutro è particolarmente buono per la salute del terreno, perché la maggior parte dei microrganismi che vi vivono funzionano meglio in queste condizioni.
Più efficacemente possono funzionare, più velocemente possono essere prodotti biomassa e humus.
Un aumento dell’aciditĆ  del suolo, spesso causato dalle monocolture e dall’uso di fertilizzanti, porta alla perdita di nutrienti e alla perdita della struttura friabile del suolo.
Ciò a sua volta ha un effetto negativo sull’equilibrio di aria e acqua nel suolo.

Valutazione del terreno
Se vuoi un’analisi dettagliata del terreno, puoi far esaminare un campione di terreno per misurarne il contenuto di nutrienti, la composizione e il valore del pH.
Un istituto di ingegneria ambientale o una delle tante aziende private offrirĆ  questi servizi.
In ogni caso, penso che sia molto importante sviluppare una sensibilitĆ  per il terreno.
Esiste un metodo collaudato per determinare il tipo di terreno.
Si chiama “test del dito” ed ĆØ molto facile da eseguire.
Per eseguire il test, prendi del terreno fresco (non secco) e fallo rotolare tra i palmi o tra indice e pollice.
La viscositĆ  e la facilitĆ  con cui la terra si modella variano da un tipo di terreno all’altro.
Puoi anche scoprire quanto sono grandi i granelli di terreno allo stesso modo.
La prima cosa che determino ĆØ se il terreno ĆØ “leggero” e fatto di sabbia o sabbia limosa, “medio” e fatto di limo sabbioso o “arido” e fatto di limo, limo argilloso o argilla.
Il “peso” del terreno dipende da quanto bene i materiali di cui ĆØ composto si legano tra loro.
Per iniziare, provo a rotolare la terra tra i palmi fino a raggiungere lo spessore di una matita.
Se non funziona, significa che il terreno ĆØ sabbioso.
Altrimenti ho a che fare almeno con un terreno “medio” di terriccio sabbioso.
Se riesco a rotolare la terra fino a metĆ  dello spessore di quello precedente, allora ĆØ terriccio pesante o argilla.
Per distinguere i due, posso spezzare il rotolo in due.
Le colate lucide indicano argilla, mentre gli strati opachi indicano terriccio.

Caratteristiche del terreno ‘leggero’ e ‘pesante’.
Il terreno “leggero” ĆØ ben aerato e si riscalda rapidamente.
Tuttavia, la sua struttura a grana fine riduce la sua capacitĆ  di immagazzinare acqua e sostanze nutritive.
Ciò significa che è sempre necessaria una copertura vegetale.
Le piante aiuteranno a produrre humus e impediranno che lo strato superficiale del terreno si secchi.
Il terreno “pesante”, d’altra parte, trattiene facilmente l’acqua.
Il contenuto di sostanze nutritive è più elevato, perché il terreno immagazzina le sostanze nutritive in modo più efficace.
Il terreno “pesante” ĆØ anche scarsamente aerato, il che significa che ĆØ soggetto a compattazione. La sua temperatura media del terreno ĆØ più bassa.
È difficile per le piante stabilire le loro radici in esso come lo è per le persone lavorarci.
I letti rialzati hanno molti vantaggi quando si ha a che fare con questo tipo di terreno. Costruire i letti allenta il terreno e l’introduzione di biomassa aiuta ad arieggiarlo.
Il terreno ben aerato si riscalda più rapidamente e immagazzina bene il calore, perchĆ© l’aria non conduce facilmente il calore.
Introducendo grandi pietre per immagazzinare calore, l’energia del sole può essere sfruttata e la temperatura media del terreno aumenterĆ .
Utilizzo piccole strutture, frangivento, siepi e filari di alberi per rallentare il vento, che viaggia sempre ad alta velocitĆ .
Questi impediscono che porti via tutto il calore e creano un microclima utile con una temperatura del terreno più alta dove posso coltivare.
La temperatura media del terreno ĆØ un fattore importante per la germinazione e la crescita delle piante.
Anche i microrganismi che vivono nel terreno sono più attivi a temperature più alte.
La decomposizione avviene più rapidamente e ho humus di buona qualità per le mie piante in pochissimo tempo.

Tipi di terreno e suolo.
I terreni vengono classificati in base al contenuto di particelle di sabbia o di argilla, e secondo il grado di aciditĆ  o alcalinitĆ .
Argilla:
Le particelle di argilla sono molto piccole e tendono ad aderire le une alle altre. Rallentano il drenaggio e la circolazione dell’aria rendendo difficile la coltivazione. I terreni argillosi sono vischiosi se bagnati, duri se asciutti. Inoltre si riscaldano lentamente in primavera. Sono normalmente ricchi di sostanze nutritive e, a differenza dei terreni sabbiosi, chimicamente attivi.
Per valutare il contenuto di argilla di un terreno, bisogna farne scorrere un poco tra il pollice e l’indice. Se le particelle scorrono con facilitĆ  e la terra ĆØ lucida, il contenuto di argilla ĆØ elevato.
L’aggiunta di sostanze organiche migliora notevolmente i terreni argillosi. Provoca l’aggregazione delle particelle in masse di maggiori dimensioni e consente quindi il passaggio di aria e acqua tra l’una e l’altra.
Sabbia:
I terreni sabbiosi sono costituiti da particelle di grosse dimensioni circondate da spazi in cui circola l’aria. L’acqua defluisce rapidamente e vi ĆØ abbondante aria per l’apparato radicale delle piante. Sono terreni facili da coltivare e si scaldano in fretta in primavera, ma si asciugano con grande facilitĆ  e, dato il rapido drenaggio, le sostanze nutritive vengono dilavate in breve tempo.
Per determinare il contenuto di sabbia del terreno, comprimere le particelle di terra tra pollice e indice. Se la percentuale di sabbia ĆØ elevata, le particelle appariranno ruvide al tatto e alla vista. Una manciata compressa non rimarrĆ  insieme con facilitĆ . I terreni sabbiosi si migliorano aggiungendo materiale organico.
Limo:
I terreni limosi presentano particelle di dimensioni intermedie rispetto alla sabbia e all’argilla. Sono vischiosi e piuttosto pesanti. Possono essere difficili da coltivare. La struttura dei terreni limosi si può migliorare con l’aggiunta di grandi quantitĆ  di materiale umifero.
Loam:
ƈ il terreno ideale poichĆ© contiene una miscela di particelle di argilla e sabbia, o limo, oltre a una quantitĆ  adeguata di sostanze organiche e di elementi nutritivi. ƈ facile da coltivare, trattiene l’umiditĆ  e le sostanze nutritive pur presentando una buona permeabilitĆ . Il loam ĆØ di vario tipo: lo si può definire leggero, medio o pesante in base al rapporto argilla/sabbia.
Torba:
Costituiti di sostanza organica parzialmente decomposta, i terreni torbosi tendono ad essere acidi e poco permeabili. La qualitĆ  può essere migliorata con l’aggiunta di calce, elementi nutritivi, sabbia grossolana, tritume di pietra, scorie di carbone, e la costruzione di sistemi artificiali di drenaggio.
Humus:
L’humus ĆØ la sostanza organica, friabile, di colore bruno scuro che si trova nel terreno. Consiste di resti animali e vegetali in vari stadi di decomposizione e assicura la sopravvivenza dei batteri che sono essenziali per la fertilitĆ  del suolo.
L’humus inoltre trattiene l’umiditĆ , mantiene il terreno ben aerato ed ĆØ la fonte di elementi nutritivi per le piante. Nei terreni coltivati l’humus si disgrega più rapidamente di quanto non avverrebbe se lo si lasciasse indisturbato. ƈ pertanto importante che il terreno venga ampiamente reintegrato con letame maturo, composta, pacciame o altro materiale umifero.
Terreno franco:
I suoli franchi si caratterizzano per una granulometria molto varia, con uguale presenza di argilla, limo e sabbia. Sono terreni che tendono al compatto ma si lavorano comunque in modo agevole. HannoĀ un mix di caratteristiche che ĆØ spesso un ottimo compromessoĀ tra pregi e difetti dei vari estremi.
Terreno sassoso o ghiaioso:
Si riconoscono a prima vista per l’abbondante presenza di pietre e ghiaia. La presenza di sassi ĆØ per certi versi positiva, in quanto aiuta il suolo nell’arearsi, tuttavia un eccesso di sassi ĆØ ovviamente ostacolo alla coltivazione.
Per questo i terreni sabbiosiĀ vanno ripuliti costantemente per migliorarli di anno in annoĀ e prima di fare l’orto occorre asportare le pietre di maggiori dimensioni.
Terreno calcareo:
Si tratta di terreni dalla terra molto chiara, che con la pioggia tendono a compattarsi. Per il contenuto di carbonato di calcio elevato sono suoli in genere particolarmente basici. Questo diventa un problema per parecchie colture, che preferiscono ph neutri o leggermente acidi e non ĆØ possibile coltivarci piante acidofile.

Capire la tipologia del terreno
Un orto familiare coltivato come hobbyĀ non richiede necessariamente di far analizzare la terra in laboratorio. L’analisi ĆØ un modo sicuro per sapere che tipo di terreno abbiamo ed ĆØ molto interessante, tuttavia comporta una spesa non indifferente (dai 50 ai 300 euro a seconda di quanto ĆØ approfondita).
Ci sono fortunatamenteĀ vari modi per farsi un’idea riguardo le caratteristiche del proprio suolo in modo autonomo, senza spese. Se si coltivano grandi estensioni per fare agricoltura da reddito diventa invece importante e vantaggioso investire in un’analisi professionale, prelevando campioni di terra da portare in laboratorio.
Alla vista possiamo giĆ  osservare alcune caratteristiche, un occhio esperto valuta il terreno in base a quanto si compatta e a come si comporta durante le piogge.Ā Un suolo sassoso o ghiaioso ovviamente si distingue a prima vistaĀ per la quantitĆ  di ciotoli, mentre un terreno torboso ĆØ scuro soprattutto in superficie, soffice al tatto e di consistenza grumosa (si noteranno scarti vegetali non del tutto decomposti).
Un metodo empirico ā€œfai da teā€ per valutare la granulometria si fa con un semplice bicchiere, mentreĀ il pH si rileva con una semplice cartina tornasole. Per altre informazioni sulla valutazione del substrato si veda l’articolo dedicato all’analisi del suolo.

Valutare la tessitura
Una prima valutazione rapida consiste nelloĀ stringere nel pugno una manciata di terra del nostro futuro orto: se si compatta e poi si disgrega con difficoltĆ  abbiamo a che fare con un terreno argilloso, viceversa se non si riesce a formare un blocco il terreno sarĆ  sciolto e sabbioso.
Per valutare meglio la tessitura del terreno possiamo anche fare un semplice test con l’aiuto di un bicchiere o un vasetto trasparente.
Prelevare alcuni campioni di terra, scegliendoli in vari punti dell’orto. La terra va presa non in superficie ma sotto al livello, dai 5 ai 20 cm di profonditĆ .
Mescolare la terra per ottenere una media del nostro terreno.
Mettere la terra in un vasetto trasparente,Ā  in cui aggiungiamo acqua.Ā La terra deve essere circa un terzo del volume.
Mescolare vigorosamente.
Lasciare sedimentare un giorno.
Osservare il barattolo e gli strati che si sono formati: sabbia, limo e argilla si depositeranno separatamente a strati. Si distinguerĆ  lo strato di sabbia sul fondo, l’argilla e Osservando possiamo capire come si compone il nostro terreno. Vedremo nel nostro vasetto depositarsi lo strato di sabbia, poco più sopra limo e argilla. Da qui si capisce se si tratta di una terra maggiormente argillosa piuttosto che ricca di limo o sabbia.
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La misura del ph
Molto utile anche capire se il nostro orto ha un terreno ĆØ acido o basico, questo possiamo farlo sempre prendendo i campioni di terra dell’orto e testandoli con una cartina tornasole, facilmente acquistabile in farmacia. Ho scritto su questo tema un articolo dedicato.
IlĀ valore di pH del suolo ĆØ un elemento molto importanteĀ da conoscere prima di fare l’orto: infatti ha notevoli implicazioni sulle coltivazioni, perchĆ© ha influenza sulla capacitĆ  delle piante di assorbire elementi nutritivi.
Il punteggio di pH non è un numero astratto: è strettamente legato alla presenza di calcio, che è il più importante tra i microelementi che servono agli ortaggi per crescere forti e sani nel nostro orto.
Ogni pianta ha un valore di pH ā€œpreferitoā€, che corrisponde alla condizione ideale per vivere e svilupparsi sana.Ā La maggior parte degliĀ ortaggiĀ chiede un substrato neutro, compreso tra 6 e 7, mentre i piccoli frutti sono in genere piante acidofile, che prediligono valori di pH più bassi, intorno ai 4,5 / 5.
Nell’agricoltura da reddito le analisi del suolo vengono fatte fare in laboratorio, nell’orto familiare non si può sostenere spesso la spesa che comporta un’analisi chimica. Possiamo comunque imparare a studiare in modo casalingo le caratteristiche del nostro terreno, fino a fare in proprio una specie diĀ analisi del suolo
La misura del pH dell’estratto acquoso di un terreno ĆØ fortunatamenteĀ molto semplice da realizzare ā€œfai da teā€, utilizzando unaĀ  cartina tornasoleĀ reperibile in qualsiasi farmacia, in alternativa esistono dei misuratori. Scopriamo come misurare il pH e soprattutto cosa vuol dire avere un terreno acido o basico e quali correzioni si possono fare in agricoltura biologica.

Cos’è il valore pH
Il pH di un terreno ĆØ la misura numerica dell’aciditĆ , ossia dellaĀ concentrazione di ioni di idrogeno (H+) nella cosiddetta ā€œfase liquidaā€ del suolo, ovvero la soluzione circolante.
L’aciditĆ  di un terreno ĆØ determinata dalĀ rapporto tra ioni idrogeno e ioni ossidrile, i composti chimici sciolti nell’acqua presente nel suolo concorrono alla variazione di questo valore.
La smetto coi paroloni, visto che in chimica anche io non sono molto ferrato. Quel che deve sapere chi coltiva l’orto ĆØ cheĀ il pH ha un importante influsso su tutta una serie di reazioni che avvengono in naturaĀ ed ĆØ determinante per la vita dei microrganismi del suolo. Di conseguenza ha effettiĀ anche sull’attivitĆ  dell’apparato radicale delle pianteĀ e in particolare sulla loro capacitĆ  di assimilare sostanze nutritive.
Potete vedereĀ in questo graficoĀ come a seconda dei diversi valori di pH varia la capacitĆ  delle piante di assimilare elementi dal suolo.
La misura teorica di pH oscilla tra zero e 14, dove più il valore è basso e più il terreno è acido. Intorno al 7 abbiamo la terra neutra mentre sopra si hanno suoli basici o alcalini.
Terreno acido: ph inferiore a 7 (minore è il ph più acido è il suolo).
Terreno neutro: ph = 7.
Terreno basico o alcalino: ph maggiore di 7 (maggiore è il ph, più basico è il suolo).
Come misurare il pH con una cartina tornasole
Per misurare il pH del terreno in proprio sono sostalzialmente 3:
Prelevare un campione medio del terreno.
Mettere la terra in acqua distillata.
Utilizzare la cartina tornasole.
Sono cose molto semplici, ma bisogna farle con cura, per non inficiare la misurazione. In particolare il prelievo del campione ĆØ bene spiegarlo.

Come prelevare un campione di terra rappresentativo
Per prima cosa volendo misurare il ph correttamente occorre procurarsi un campione di terra che rappresenti correttamente l’orto.
La terra non ĆØ omogenea, per cui se vogliamo ottenere un campione medio dobbiamoĀ prelevare terreno in più punti (sottocampioni) e poi mescolare. Quindi prendiamo 5 o 6 sotto campioni in punti diversi dell’orto.
Non bisogna prendere terra troppo profonda, ma neppure troppo superficiale. Ogni sottocampione deve essere prelevatoĀ a circa 10 centimetri di profonditĆ .
Se si è appena effettuata una concimazione ha poco senso misurare il pH, perché le reazioni provocate dalla sostanza organica aggiunta alterano i valori.

Uso della cartina tornasole
Dopo aver prelevato i vari campioni mischiamoli aĀ ottenere il campione medio.
Un cucchiaio di terra di questo campione deve esser messo in un bicchiere d’acqua distillata, che verrĆ  poi agitato mescolando.
Per una misura più precisa bisogna tenere il rapporto diĀ 10 grammi di terra ogni 25 ml di acqua. E’ importante che l’acqua sia distillata perchĆ© altrimenti la composizione dell’acqua altera la misurazione.
Nella soluzione di acqua e terra si immerge la cartina tornasole, il tempo di immersione viene specificato sulla confezione.
A seconda delĀ coloreĀ che si rileva sulla cartina si ottiene la misura di pH.
La cartina tornasole ĆØ semplice da trovare ed economica, su web si trova inĀ blocchetti a pochi euro.

Misuratori di pH
Esistono anche deiĀ misuratori di ph digitali, li trovate facilmente in vendita sul web, vengono anche chiamati piaccametri o phmetri.
Personalmente ritengo che per far poche misurazioni non valga la pena investire in un misuratore costoso dal prezzo alto.
Ci sono anche misuratori elettronici economici, ma attenzione: uno strumento phmetro troppo economico potrebbe esser poco affidabile. Per questo a chi vuole analizzare il suolo nell’ortoĀ consiglio di propendere per la cartina tornasole.
Come deve essere il pH per l’orto
Una volta imparato ad effettuare la misurazione ĆØ bene apprendere come valutare i risultati ottenuti e sapere quando un suolo si considera acido e quando invece ĆØ basico (o alcalino).
Il terreno neutro ĆØ quello con pH 7, valori superiori sono quelli dei suoli alcalini, sotto il 6 si hanno terreni tendenti all’acido. Se dalla misura risultaĀ un terreno compreso tra 6 e 7 sarĆ  ottimo per la maggior parte degli ortaggi. Quando il ph ĆØ inferiore a sei occorre renderlo più alcalino, si può provare aĀ correggerlo con un apporto di calcio.

PH e vita vegetale
Il ph interferisce con le coltivazioni e per questoĀ ĆØ utile misurarlo anche per un semplice orto.
Senza addentrarci troppo nelle specifiche implicazioni chimiche e fisiche dell’aciditĆ  possiamo dire che l’effetto principale per i vegetali sta nelĀ favorire o meno l’assorbimento di determinati micro elementi. Un terreno acido favorisce l’assorbimento di elementi come il ferro, il rame e lo zinco, mentre altri, come calcio e magnesio, vengono assorbiti facilmente in ambienti alcalini.
Ogni pianta ha un differente bisogno di elementi nutritivi, per cui può trovarsi meglio su suolo acido o neutro, più raramente su terreni basici. La gran parte degli ortaggi prediligono un suolo tra i 5,5 e i 7 (quindi neutro o solo leggermente acido), anche gli alberi da frutto sono mediamente sugli stessi valori.
Alcune piante preferiscono valori inferiori, ad esempio ilĀ meloĀ (ph ideale tra 5 e 6) e leĀ patateĀ (ph tra 4,5 e 6).
I piccoli frutti invece sono arbusti acidofili e vivono bene dove il terreno ha valori di pH inferiori al 6. Altre piante acidofile sono gli agrumi.

Correggere il pH del suolo
Dopo aver misurato il terreno e aver rilevato il valore di pH possiamo decidere se ĆØ adatto alla coltivazione o se richiede di essere corretto.Ā La correzione del pH ĆØ possibile, anche se quando un suolo ĆØ eccessivamente acido o basico conviene lasciare stare.
Se un terreno ha una certa vocazione ĆØ probabile anche che col tempo torni a manifestarla, quindi la correzione non ĆØ semplicemente un lavoro da fare una volta,Ā richiede poi un monitoraggio costante, con eventuali interventi di mantenimento.
Quindi se abbiamo un terreno con pH problematico dobbiamo darci da fare per abbassarlo o alzarlo:

Correggere un suolo acido
Se abbiamo un terreno acido dobbiamo correggerlo rendendolo più basico. Questo può essere importante per consentire alla pianta di assimUn suolo può essere acido, neutro o alcalino. Le piante spesso sono tolleranti rispetto a valori di pH non ottimali, ma possono essere penalizzate da valori molto lontani da questo, nella crescita e quindi nella produzione. Fortunatamente possiamo agire per modificare e correggere il pH di un suolo.
Conoscere il ph del proprio terreno ĆØ facile, non occorre inviarne un campione ad un laboratorio di analisi: possiamo farlo autonomamente con un misuratore di ph digitale, ovvero uno strumento chiamato ā€œpiaccametroā€, al limite anche con una semplice cartina tornasole.
Una volta appreso il valore del ph, bisognaĀ valutare se ĆØ necessario correggerloĀ tramite prodotti che tecnicamente si definiscono ā€œcorrettiviā€.
Nel valutare il pH del suolo si consideraĀ il valore 7 come neutro, i terreni acidi sono quelli che hanno un punteggio inferiore a 7.
Più nello specifico:
Terreno fortemente acido: pH compreso tra 5,1 e 5,5;
Terreno moderatamente acido: pH compreso tra 5,6 e 6;
Terreno debolmente acido:Ā pH compreso tra 6,1 e 6,5;
Terreno neutro: pH compreso tra 6,6 e 7,3;
Terreni acidi: effetti e sintomi sulle piante
Il pH del suolo è importante perché determina alcuni effetti sulla disponibilità degli elementi nutritivi per le piante.
Questo significa che, a paritĆ  di contenuto dei vari elementi chimici presenti grazie alla sostanza organica e ai fertilizzanti che sono stati distribuiti, c’è una maggiore o minore possibilitĆ  per le piante di assimilarli, in relazioni ai valori del ph. Ciò ĆØ particolarmente legato alla loro solubilitĆ  nella ā€œsoluzione circolanteā€, la frazione liquida contenuta nel suolo stesso.
I parametri su cui l’aciditĆ  influisce maggiormente, e di conseguenza gli effetti sulle colture, sono i seguenti:
DisponibilitĆ  di calcio penalizzata, viene inibita dal ph molto acido del suolo, e questo porta a conseguenze come ilĀ marciume apicale nel pomodoro, come effetto combinato di squilibrio nella disponibilitĆ  idrica e carenza di questo elemento;
DisponibilitĆ  di magnesio e fosforo penalizzata;
Maggiore solubilitĆ  di ferro e boro;
Maggiore solubilitĆ  di alluminio, che ha un certo effetto tossico;
Più batteri e meno funghi nella composizione microbica del terreno, e in caso di pH molto basso, riduzione drastica del contenuto microbico generale;
DifficoltĆ  nella mineralizzazione dell’azotoĀ dalle forme organiche per opera dei batteri nitrificanti, e conseguente sviluppo stentato degli organi verdi dei vegetali (steli e fogliame).
Maggiore solubilitĆ  dei metalli pesanti,Ā che muovendosi nel suolo con l’acqua possono facilmente raggiungere falde e corsi d’acqua.
Il ph ottimale per determinate colture
La maggior parte degli ortaggi e delle altre piante coltivate richiedeĀ un ph leggermente acido, compreso tra 6 e 7, che ĆØ quello in cui la maggior parte degli elementi nutritivi sono effettivamente disponibili al meglio.
Specie che richiedono espressamente terreni molto acidi sono iĀ mirtilliĀ e alcune ornamentali come le azalee, vengono definiteĀ piante acidofile. Mentre ad esempio leĀ patateĀ si trovano bene su terreni leggermente acidi.
Calcitazioni: correzione di un terreno acido
I terreni acidi si correggono tramiteĀ calcitazione, ovvero con laĀ distribuzione di prodotti alcalini a base di calcio, come:
La calce idrata.
Il carbonato di calcio.
Indicativamente,Ā per innalzare il ph di un punto servono 500 grammi/metro quadrato di una delle due sostanze, ma questo valore può essere un po’ maggiore nei suoli argillosi e inferiore in quelli sabbiosi, poichĆ© anche la tessitura riveste un ruolo importante nella correzione dei suoli.
Inoltre, ci sono alcuni prodotti e sottoprodotti organici che concorrono ad innalzare il ph del terreno, quali:
Cenere di legna: va benissimo quella del camino, di legname naturale e non trattato da vernici o altro. Di solito chi ne dispone la usa regolamente nelle proprie coltivazioni come fertilizzante naturale, come strumento di prevenzione delle lumache o anche aggiunta al compost. Apporti annuali di cenere di legna sul terreno, sempre senza eccessi, aiutano ad ottenere valori di ph equilibrati.
Litotamnio, ovvero la farina di alghe calcaree che crescono sulle coste della Bretagna. La sua composizione ĆØ all’80% carbonato di calcio. In questo caso sono sufficienti 30 grammi/metro quadrato e ciò significa che per un orto di dimensioni medie, che può essere di circa 50 mq, ne serve 1,5 kg. Per tutte le altre superfici basta quindi calcolare le dovute proporzioni.
Calce di defecazione degli zuccherifici:Ā ĆØ un sottoprodotto della lavorazione industriale della barbabietola da zucchero, ovvero il residuo del processo di depurazione dei sughi zuccherini che diventano poi saccarosio (lo zucchero classico che tutti conosciamo). Ai sughi zuccherini viene aggiunto del ā€œlatte di calceā€ derivato da rocce, e al termine del processo questo materiale cosƬ ricco di carbonato di calcio contiene anche una rilevante frazione organica. Usata come correttivo, per questo tipo di calce sono indicate quantitĆ  di 20-40 tonnellate/ettaro, ovvero 2-4 kg/metro quadrato.
Come ulteriore misura per favorire l’innalzamento del ph del terreno c’è l’irrigazione con acque dure, ovvero ricche di carbonati di calcio e magnesio, come l’acqua calcareaĀ presente in molte zone.
Quando effettuare la correzione del terreno
Oltre a sapere come fare a correggere un terreno acido, è importante anche individuare il momento più adatto, che coincide con le lavorazioni principali.
Non bisogna poi dimenticare che un unico intervento di correzione non ĆØ risolutivo all’infinito:Ā le correzioni devono essere ripetute periodicamente.
InfattiĀ i motivi che rendono acido un suolo permangonoĀ e con il tempo potrebbero riportare quel suolo alle condizioni di partenza.

Correggere un suolo basico
Se il pH ĆØ maggiore di 7 il terreno ĆØ alcalino o basico, si deve correggere. Possiamo farlo mischiandoĀ torba biondaĀ per renderlo acido oppure usando loĀ zolfo. La torba ĆØ un materiale poco ecocompatibile, teniamone conto nella scelta.
Anche questo intervento deve essere effettuato in maniera graduale e richiede poi un monitoraggio costante negli anni a venire. Per mantenere acido un suolo dopo averlo corretto si può scegliere di fornire un compostaggio o una pacciamatura organica tendenzialmente acida.
Che cosa significa terreno basico o alcalino
Il pH viene misurato come soluzione circolante, ossia misurando l’estratto acquoso di un terreno, in acqua demineralizzata, con un’apposita cartina colorimetrica, oppure mediante un’apposito piaccametro da inserire nel terreno. Non ĆØ difficileĀ verificare in proprio il valore del pH di un terreno, senza la necessitĆ  di inviarne campioni presso laboratori specifici.
Si tratta di un parametro chimico che, salvo interventi correttivi regolari,Ā tende a rimanere abbastanza stabile, e che ĆØ utile conoscere per avere indicazioni sulle conseguenze sulle piante e per escludere altri fattori per eventuali sintomi strani su foglie, steli e frutti.
La neutralità pura coincide con il pH uguale a 7, con valori più alti si ha un terreno alcalino.
Nello specifico vengono classificati:
Leggermente alcalini:Ā terreni con pH compresoĀ tra 7,4 e 8,1
Alcalini: terreni con pH compresoĀ tra 8,2 e 8,6.
Effetti del pH basico
Il valore del ph del suoloĀ influenza la disponibilitĆ  o meno degli elementi nutritivi per l’assorbimento radicaleĀ da parte delle piante.
Questo significa che può capitare che anche con abbondante presenza nel suolo di un certo elemento, per via del valore di pH la pianta non riesca ad assorbirlo in modo efficiente, poiché viene bloccato in composti insolubili.
Ecco quali sono gliĀ effetti principali che si riscontrano in una condizione di suolo basico:
Indisponibilità del fosforo: il fosforo in condizioni di ph basico si lega al calcio formando fosfato bicalcico e fosfato tricalcico, ovvero dei sali molto insolubili. Il fosforo, come è noto, è uno dei tre macroelementi, ovvero gli elementi nutritivi che le piante assorbono in maggiori quantità, e che sui concimi è indicato con la lettera P. Le carenze di fosforo si manifestano con colorazioni bronzee o rosso porpora a partire dalle foglie più vecchie, ritardo e incompletezza nella maturazione dei frutti. A volte quindi non è utile concimare di più, ma correggere il ph del terreno abbassandolo.
Carenza di ferro, soprattutto nel caso di presenza di calcare attivo che si accompagna al ph basico. Le piante in questo caso ingialliscono, poiché affette dalla cosiddetta clorosi ferrica, a partire dalle zone internervali delle foglie giovani e dei germogli in accrescimento, e si possono notare disseccamenti dei margini. Nelle piante da frutto ci può essere molta cascola e formazione di frutti di piccola pezzatura.
Carenza di manganese:Ā anche il manganese ĆØ un microelemento, e sebbene venga richiesto dalle piante in dosi inferiori rispetto al ferro, una sua carenza genera sintomi abbastanza evidenti, poichĆ© anche il manganese riveste un proprio ruolo nella fotosintesi clorofilliana. L’ingiallimento in questo caso avviene anche nelle foglie vecchie, su cui possono comparire aree bruno-nerastre.
Carenza di rame: non si nota se lieve, ma se diventa eccessiva si manifesta tramite disseccamento delle punte dei germogli, e tramite raccorciamento degli internodi degli steli. Nel cavolo cappuccio può essere inibita la formazione della testa, mentre sulle piante di pomodoro si nota una colorazione verde bluastra nelle foglie giovani.
Carenza di zinco: anche in questo caso può verificarsi il raccorciamento degli internodi, anche di quelli apicali, che assumono un aspetto compatto a rosetta.
Esigenze delle piante in termini di pH
La maggior parte delle piante coltivateĀ predilige ph neutri o leggermente acidi, e ci sono specie che addirittura richiedono ph decisamente acidi come i mirtilli, le azalee e le ortensie.
Piante che apprezzino il ph basico sono rare, quantomenoĀ nessun ortaggio vuole un suolo alcalino, proprio perchĆ© in tali condizioni si verificano le carenze nutritive descritte sopra. Per questo occorre poi corregere acidificando. Vi si adattano l’olivo, ilĀ gelso, ilĀ noceĀ e ilĀ ciliegio.
Correzione di un terreno alcalino
Dato che le piante coltivate non amano terreni alcalini, in presenza di suolo basico dobbiamo intervenire per correggere il pH e rendere il suolo più acido.
Per abbassare il pH si devono apportare zolfo o gesso, che però non sono molto economici.
Il gesso agricoloĀ ĆØ anche un ammendante poichĆ© aiuta a migliorare la struttura dei terreni compatti e a bloccare l’assorbimento, da parte delle piante, di eventuali metalli pesanti. Leggendo una scheda tecnica di un prodotto commerciale si può notare una dose consigliata di 700-1000 kg/ha per la coltivazione di ortaggi (gli estremi dipendono dal ph effettivo del proprio terreno), che si traduce quindi inĀ 7-10 kg in 100 mq.
Un’alternativa ĆØ rappresentata dallaĀ distribuzione nell’orto di sacchi di terriccio per acidofile, contenente moltaĀ torbaĀ ad effetto specifico. Possiamo iniziare con una prova di una quindicina di sacchi per un orto da 50 mq e vedere poi la differenza in termini di ph, e se necessario aggiungerne ancora.
Se si hanno querce nei dintorni, si possono utilizzare le foglie per la creazione di un compost dalla reazione abbastanza acida, così come gli aghi di pino o di abete, e anche la segatura di abete, utilizzata non solo nel compost ma come pacciamatura. Anche i fondi di caffè sono una sostanza acida che possiamo conferire nel compost per portare un pH minore.

Il pH dell’acqua
In alcuni casi può essere utile misurare anche il pH dell’acqua.Ā 
L’acqua d’irrigazione può essere basica o acida, questo a lungo andare può variare sul pH del terreno, ma se si controlla il pH del suolo si può tralasciare la misura dell’acqua.
Quando si fanno trattamentiĀ insetticidiĀ oĀ fungicidiĀ però può essere molto importanteĀ verificare il pH dell’acqua usata per diluire la sostanza, visto che alcuni principi attivi possono essere inibiti in acqua troppo acida o troppo basica.
Robert MacDawell

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